di Alfredo Morganti – 28 maggio 2016
Adesso vi confesso una cosa. A un certo punto ho visto comparire sui social questo hashtag, #bastaunsi. E mi sono chiesto, come Montesano decenni addietro: ‘ma che vordì?’ (traduzione: ma che cosa vorrebbe dire, cosa significa?). Il punto era che lo leggevo con accento sulla ‘u’, mi veniva spontaneo farlo, anche perché da piccolo (e questo è un mio difetto) leggevo anche ‘vendonsi’ con accetto sulla ‘o’. Insomma bastaùnsi mi sembrava più che altro una parola misteriosa, evocativa, favolistica o gergale che solo una mente contorta avrebbe potuto partorire.
Poi, leggendo meglio qua e là, ho svelato quello che per me era un arcano. E ‘bastaùnsi’ è diventato così ‘bastaunsì’, con chiaro riferimento al referendum costituzionale di ottobre e alla pillola di Mary Poppins: basta un poco di zucchero e la pillola va giù. Il messaggio subliminale è chiarissimo: la riforma fa schifo ed è amara come una medicina, ma dovete mandarla giù. Sennò scattano l’ingovernabilità, il caos biblico, l’apocalisse, l’anomia, la fine dei tempi. Lo dicono tutti. È una “puttanata” (Cacciari a LA7) ma va votata (sempre Cacciari a LA7). Senza, ci dicono, non potremmo vivere. Sono 70 anni, anzi 80, 90, 100 che aspettiamo una riforma della Costituzione, da ancor prima che fosse scritta, anzi la ri-scrittura era già nella sue corde e nella mente dei tanti partigiani ‘veri’ che combattevano nella Brigata Renzi in nome del ‘sì’ futuro.
Mi chiedo, ma chi glieli scrive gli hashtag? Perché questa idea che vi sia Mary Poppins dietro ‘bastaunsì’ è così lampante che lascia intravedere una falla nell’edificio costituzionale. Se una Costituzione ha bisogno di citare Disney per legittimarsi dinanzi agli elettori è già perduta. Vuol dire che è davvero amara, vuol dire che ha ragione Cacciari quando dice di votare una puttanata. Sembra la storia del ‘Porcellum’, chiamato così persino dal suo creatore. Ora c’è la ‘Puttanatam’. Pillole amare, di cui il medico per primo conosce l’amarezza e, probabilmente, anche l’inefficacia, o forse la dannosità degli effetti collaterali.
Va a finire che dovremmo usare qualcosa, per salvarci dal futuro disastro. Un amuleto, un oggetto stregato. Magari proprio l’ombrello magico della Poppins. Già. Non avremmo forse scelta che attaccarci all’ombrello, anzi fare direttamente il gesto dell’ombrello. Con la sorpresa finale che si tratta pure di un ombrello normale, che non vola, una vera “puttanata” che zavorrerà la democrazia e farà volare in cielo le oligarchie, i gruppi di potere, le lobby, i clan, le conventicole, i cerchi magici. Tutta roba che non prende la diaria in Parlamento, ma che ci costa tanto, tantissimo, molto di più di uno stipendio da parlamentare, in termini di democrazia e di rappresentanza popolare effettiva.